Habitat


Tipologie di habitat individuati in Basilicata: 61

Tipologie di habitat prioritari presenti:  12


Ambiente: Ambienti montani

6420: Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion

Percentuale di copertura: 2%

Descrizione: Giuncheti mediterranei e altre formazioni erbacee igrofile, di taglia elevata, del Molinio-Holoschoenion, prevalentemente ubicate presso le coste in sistemi dunali. L’habitat ha un carattere meno alofilo del 1410 con il quale condivide però molte specie caratterizzanti. In genere si sviluppa a maggiore distanza dal cordone dunale in condizioni di suolo meno alofile e con più abbondanza di specie erbacee dei Molinio-Arrhenetheretea.

Specie guida: Scirpoides holoschoenus, Juncus maritimus, J. acutus, Inula viscosa, Oenanthe pimpinelloides, Prunella vulgaris, Pulicaria dysenterica, Dorycnium rectum, Imperata cylindrica.

Distribuzione: L’habitat è presente nelle regioni biogeografiche Mediterranea, Continentale e Alpina. In Basilicata lungo la maggior parte dei corsi d’acqua sia interni che in prossimità della foce.  in tutti i SIC costieri.

Nel SIC Bosco Pantano – Foce Sinni l’habitat si rinviene nelle depressioni umide a mosaico con la vegetazione a sclerofille e con i giuncheti più alofili.

Esigenze ecologiche: Predilige suoli sabbioso-argillosi, ma talvolta è presenti anche in ambienti umidi interni capaci di tollerare fasi temporanee di aridità. Può trovarsi in contatto con l’habitat 1410, ma su suoli meno salati.

Conservazione e protezione: Come per l’habitat 1410, la conservazione dell’habitat è strettamente correlata al mantenimento dei parametri di saturazione d’acqua del suolo. Ogni variazione provoca trend dinamici che possono portare alla sostituzione da parte di comunità più alofile perenni (1410, 1420) oppure da vegetazione arbustiva xerofila in caso di progressivo prosciugamento del suolo. Per valutare lo stato di conservazione dell’habitat bisogna tener conto della riduzione avvenuta a seguito dei massicci interventi di bonifica e drenaggio del terreno da una parte, e alla ridotta portata del fiume con diminuzione della durata e dell’estensione delle inondazioni dall’altra. E’ probabile che la progressiva riduzione di portata d’acqua del fiume e il conseguente apporto più ridotto di acqua dolce in fase di inondazione, possa aver nel tempo favorito una espansione delle comunità più alofile. Sicuramente verso l’interno le ampie superfici agricole erano in origine occupate in gran parte da questo habitat. Tuttavia non si dispone di dati diacronici dettagliati per poter fare questo tipo di valutazioni.

Criticità e minacce:

100 Coltivazione

140 Pascolo

170 Allevamento animali

811 gestione della vegetazione acquatica e riparia per scopi di drenaggio

830 Canalizzazione

890 Altre modifiche delle condizioni idrauliche indotte dall'uomo

 

Azioni utili per la conservazione:

 

Favorire l’aumento della portata d’acqua e le fasi di inondazione attraverso la riduzione progressiva delle canalizzazioni;

Riduzione degli apporti di inquinanti attraverso la verifica ed eventuale potenziamento dei depuratori a monte;

Protezione della vegetazione di cinta;

Valorizzazione dell’habitat attraverso tabellonistica informativa, per impedire attività finalizzate alla trasformazione dell’habitat stesso (impianti forestali)



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